Su quali vini investire nel 2022: cosa comprare oggi

Abbiamo stilato una guida funzionale a individuare le caratteristiche di un vero vino da investimento

Attraverso i vari indici sulla situazione del mercato, in particolare quelli rilevanti di Liv-Ex 2021 (Liv-Ex fine wines 100 e 1000), ci accorgiamo che i vini più presenti ai piani alti sono i rinomati dalle regioni francesi Bordeaux e Borgogna

Da ormai due, tre anni anche i fine wines italiani sono saliti alla ribalta. L’Italia dei grandi vini, infatti, è tra le regioni enologiche con le più grosse shares di mercato. 

Tra le altre zone enoiche da considerare, ci sono due regioni oltreoceano come quelle del Cile e della California. Vini in trend e ampiamente remunerativi per chi decide di entrare in questo mercato come investitore. In Europa, invece, la Spagna riceve una particolare e crescente notorietà, dovuta alle ultime annate dalle molte soddisfazioni. 

Ma scendiamo nel particolare, scopriamo su quali vini investire nel 2022. 

Come scegliere su quali vini investire 

Bisogna partire dalla cantina di produzione e dalla provenienza dei fine wines. Quest’ultima non si basa solo sulla zona di produzione, ma deve considerare altri aspetti come le condizioni in cui la bottiglia è stata conservata prima di arrivare a noi.

Luogo di invecchiamento e/o affinamento in bottiglia a riparo da odori forti, quanto da una luce troppo intensa. La temperatura degli spazi, il posizionamento della bottiglia e l’umidità corretta e costante sono biglietti da visita fondamentali.

È importante ricordare che le zone di produzione non sono l’unica garanzia a cui badare quando si vuole acquistare un vino. Una zona come l’Italia, ad esempio, non può di certo avere omogeneità nella qualità di un’annata. 

Guardare quindi sempre all’azienda produttrice, all’etichetta, all’annata del vino e alle conseguenti performance sul mercato che possono dipendere anche da fattori culturali ed esogeni rispetto al vino stesso

Questi parametri possono essere in un certo senso riassunti e consultati su Liv-Ex (con abbonamento o alcuni senza) oppure puoi farti aiutare da professionisti esperti in materia, che sapranno indirizzarti al meglio sul tipo di vino da acquistare nel 2022. 

L’influenza dell’annata

Dopo l’azienda di produzione, l’annata del vino è uno dei fattori fondamentali per la scelta dell’investimento. L’influenza pedoclimatica della zona di produzione sono essenziali per capire com’è andata l’annata. Può accadere che due vini di cantine distanti pochi km l’una dall’altra abbiano una riuscita completamente diversa, dovuta alla posizione in zona, le dinamiche del territorio e la reazione dei vitigni al clima annuale soprattutto nei momenti più delicati. 

Questo va a sommarsi allo storico di una cantina. Non è detto che le annate di produzione dei fine wines siano tutte uguali. Possono rendere in modo costante per anni (vedi Sassicaia che da tre anni è nella Top 10 di Liv-Ex 100) o essere riprese in fasi successive, oppure indicare il posizionamento di una cantina sul mercato piuttosto che l’andamento dei prezzi. 

A questo si aggiungono le tecniche di maturazione post-produzione, in cui il vino può prendere strade differenti a parità di condizioni produttive.

I premi e le guide nazionali e internazionali 

Un altro parametro importante è la presenza dei fine wines in guide nazionali e internazionali, spesso redatte da professionisti e critici del settore. Per valutare i vini si organizzano degustazioni riservate agli addetti ai lavori: essi saranno in grado di dare feedback oggettivi sui vini assaggiati. I pareri dei critici sono molto influenti sul prezzo futuro di un vino e sul relativo posizionamento nel mercato. 

Per i fine wines è evidente che non possano essere organizzate degustazioni aperte a tutti. Si tratta di produzioni estremamente ridotte, lavorate in modo da offrire i migliori vini pregiati da collezione e investimento. 

Per fare un esempio, qualche anno fa la testata Wine Spectator ha nominato il Sassicaia 2015 come il miglior vino al mondo. Il premio ha favorito la crescita economica di questo vino (con la sua etichetta) del 70% in una singola annata. 

Fra i critici più influenti, i seguenti nomi e riviste si sono distinti per influenza sul mercato: 

  • Robert M. Parker (Wine Advocate)
  • Stuart Pigott
  • John Platter
  • James Suckling
  • Wine Enthusiast
  • Wine Spectator

Mentre i premi più acclamati in termini di fine wines sono: 

  • IWC – International Wine Challenge
  • DWWA – Decanter World Wide Awards

Su quale vino investire oggi 

Stando agli ultimi rapporti di Liv-Ex et similia, i vini da investimento di oggi possono essere individuati nelle regioni storiche per la produzione di fine wines, che occupano spesso le parti alte delle classifiche.

In Francia, al primo posto, abbiamo la regione di Bordeaux, Borgogna, Rodano e Champagne, mentre in Italia due sono le regioni che hanno spopolato nell’ultimo anno: Langhe in Piemonte e Toscana. Menzione d’onore per il Veneto, che nell’indice 2021 ha posizionato una cantina in Top100. 

Sotto le posizioni più importanti troviamo Spagna, California e Cile, che portano in Top1000 alcune delle loro migliori etichette. 

Come detto in precedenza, bisogna badare bene alla provenienza regionale del vino su cui investire ma anche ad una serie di parametri per non incorrere in rischi finanziari inutili. 
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