Vini da investimento
cosa acquistare e perché

Il vino ha tutte le caratteristiche per essere uno degli asset più redditizi degli ultimi tempi. Investire in vino oggi vuol dire entrare in costante espansione e dalla tassazione pressoché nulla.

Che cosa sono

I vini da investimento appartengono a una categoria enologica molto ristretta e sono quei vini dai parametri qualitativi molto alti, capaci di aumentare di valore durante il processo di affinamento in bottiglia: vengono definiti anche vini pregiati o da collezione.


Attualmente solo l’1% della produzione mondiale di vini può ritenersi da investimento. I vini da investimento fanno parte di produzioni provenienti da annate e terroir che possono garantire longevità e – negli anni –  punteggi critici crescenti in fase di degustazione.

Cerchiamo di capire quali sono le caratteristiche principali dei vini da investimento, come si valutano e quali sono i rischi e le opportunità del trading in vino.

Le caratteristiche di un vino da investimento

Nonostante le numerose sfaccettature che un vino porta con sé, per definire un buon vino in vino da investimento occorre considerare tre aspetti principali.

Un vino da investimento deve:

  1. possedere storia e prestigio
  2. vantare punteggi alti da parte dei critici
  3. essere frequentemente scambiato sul mercato

Non dimentichiamoci l’appartenenza a una determinata annata. Il vino è frutto del connubio tra territorio e fattore antropico, ma il clima gioca un ruolo fondamentale. 

Passiamo ad analizzare più nel dettaglio le caratteristiche appena elencate.

Storia e prestigio del vino da investimento

Pensa ai grandi Châteaux di Bordeaux o ai più famosi e rinomati Grand Cru di Borgogna. I loro vini sono prodotti e apprezzati già da secoli.

In quelle zone esistono vigneti storici, tramandati di generazione in generazione, che producono alcuni dei vini più famosi al mondo e che da anni fanno ormai parte del ristretto olimpo dei grandi vini di lusso.

Tuttavia questo ingrediente non è sempre quello fondamentale. La storia da sola non basta a farne un oggetto di investimento.

Esistono infatti vini da investimento di concezione molto più recente, pensa ad esempio ai vini del “Nuovo Mondo” o all’esempio italiano dei migliori Barolo, Brunello di Montalcino e Supertuscan, diventati famosi solo a partire dalla fine degli anni ‘70.

La storia, quindi, non è tutto. Ciò che i critici dicono di un vino gioca un ruolo veramente importante.

collezione di vini in esposizione
showcase wine

Punteggio alto da parte dei critici

Anche i vini, come tanti altri prodotti di lusso, sono recensiti e premiati per la loro qualità da una cerchia di critici internazionali.

Il parere degli esperti è ciò che fonda il cosiddetto “canone”. 

Questi esperti degustano i vini non appena rilasciati sul mercato e per alcuni vini addirittura esiste una sorta di prevendita, come il famosissimo En Primeur di Bordeaux (i critici vengono invitati a valutare un vino non ancora pronto e imbottigliato, ma preso direttamente dalle botti).

Nel valutare la qualità di un vino tengono conto di complessità e intensità dei profumi che vengono sprigionati nel bicchiere, sapore e delicatezza al palato e la sua possibilità di affinarsi, maturare, evolvere e durare nel tempo.

Per quasi tutti i critici il punteggio è compreso in una scala da 0 a 100. Solitamente un vino considerato da investimento deve avere almeno 90 punti.

L’influenza del punteggio dei critici in determinati vini e in determinate annate incide fortemente sul suo prezzo finale.

Ovviamente i vini più ricercati, scambiati e quotati sono proprio quelli che riescono ad ottenere il massimo dei punteggi, in particolare quelli che riescono ad ottenere 100/100 punti dal Wine Advocate di Robert Parker.

Quando un vino riceve il massimo punteggio il suo prezzo può anche raddoppiare e si scatena la gara per riuscire ad acquistarne anche solo una bottiglia.

Pensa ad esempio al caso Sassicaia. A distanza di anni è stato premiato con i 100 punti Parker per l’annata 2016 ed è da una media di 150€ per l’acquisto di una bottiglia a 300€ (in alcuni casi anche di più).

In questo momento i critici più famosi, influenti e seguiti al mondo sono:

Ok, il punteggio è fondamentale, ma basta che un vino ne abbia uno alto per essere considerato da investimento? No, manca ancora un ultimo ingrediente. Ne parliamo nel prossimo paragrafo.

Il vino da investimento deve essere frequentemente scambiato sul mercato

Per ultimo, ma non meno importante, un vino da investimento deve anche avere una buona liquidità. Ciò significa che dev’essere realmente scambiato e ricercato all’interno del mercato.

Se facessimo l’esempio di un vino con una grande storia alle spalle e un punteggio dei critici alto, ma con una richiesta molto bassa, non sarebbe sicuramente il vino giusto da cui trarre profitto.

Qui il consiglio è svolgere delle ricerche su piattaforme online e riviste del settore e discuterne con esperti chiedendo anche la loro opinione.

Esistono diverse piattaforme online per aggiornarsi sul mondo dei vini da investimento, la più importante è sicuramente Liv-Ex, azienda con sede a Londra e considerata come la borsa del vino. Tra le tante informazioni offre anche report sui vini da investimento più quotati e scambiati, ma non temere la approfondiremo tra un momento.

E quando parliamo di grande annata di un vino, cosa intendiamo? E quali conseguenze hanno queste annate in termini di investimento?

Le annate migliori

Alcuni grandi vini da investimento non vengono prodotti di anno in anno, ma solo quando il raccolto è veramente eccezionale. Il Barolo Riserva Monfortino di Roberto Conterno ne è un esempio.

In base all’andamento climatico dell’annata si potrà parlare di: buona annata, grande annata o pessima annata. 

Spesso i punteggi più alti dei critici corrispondono a una grande annata, ma in alcuni casi possono premiare per l’inaspettata qualità di un vino prodotto in un’annata considerata sfavorevole.

Il Barolo Riserva Monfortino 2002 e il Brunello di Montalcino Riserva 2002 di Gianfranco Soldera risultano essere dei gioielli dell’enologia e sono stati prodotti in una annata definita quasi catastrofica e molto difficile per la maggior parte dei produttori.

Qui sotto ti lascio un’idea delle più grandi annate di alcuni vini dal 2000 a oggi:

  • i grandi vini di Bordeaux: 2000, 2005, 2009, 2010, 2015, 2016, 2018;
  • i grandi rossi Piemontesi come Barolo e Barbaresco: 2001, 2004, 2006, 2008, 2010, 2013, 2015, 2016;
  • i più grandi rossi di Toscana, i Supertuscan e i Brunello di Montalcino: 2001, 2004, 2008, 2010, 2012, 2013, 2015, 2016;
  • i vini che arrivano dalla Borgogna invece: 2002, 2005, 2006, 2009, 2010, 2013, 2015.

Comprare, conservare e vendere un vino da collezione

Oltre agli aspetti appena affrontati, è importante capire dove e come comprare un vino da investimento, come conservarlo (o considerarne la sua conservazione in fase di acquisto) e come venderlo: in particolare, chi sarà disposto ad acquistare la tua collezione di bottiglie? 

Esistono diversi modi per acquistare una bottiglia di vino pregiata, ma in sostanza il consiglio è quello di non improvvisare. Se non sei esperto sul tema, potresti andare incontro a venditori scaltri o aziende che sfruttano l’inesperienza per proporre prezzi esorbitanti o – nel migliore dei casi – collezioni di vini che hanno ormai esaurito la loro potenzialità di invecchiamento. Ma lo scenario potrebbe anche essere peggiore.

In fase di acquisto di una bottiglia occorre infatti fare molta attenzione al suo stato di conservazione. Se il venditore o la società che detiene il prodotto non ha conservato alla perfezione la bottiglia di vino, il suo valore è di norma pressoché nullo. 

La corretta conservazione della bottiglia è quindi un punto di partenza essenziale quando acquista una collezione che vorrai monetizzare in seguito, quando avrà raggiunto il massimo del suo potenziale.

Un buon investitore gioca tutto sul suo invecchiamento al lungo termine; la conservazione è la condizione più importante per consentire all’investitore di realizzare il maggior profitto in fase di exit. 

La vendita è il punto finale e cruciale dell’investimento. Qui bisogna capire che tipo di cliente sia attratto dalla tua collezione e il valore di quest’ultima in merito agli indici di mercato. Fondamentale è prefigurarsi il percorso delle etichette su cui hai investito all’interno del mercato internazionale dei vini per comprendere qual è il momento davvero opportuno per monetizzare la propria collezione.

Quali sono i vini davvero da investimento

Se consideriamo gli indici di mercato più importanti, i vini che fanno parte di questa categoria provengono dalle regioni francesi (Borgogna, Bordeaux, Rodano e Champagne) e italiane (Piemonte, Toscana, Veneto). Tra gli internazionali spesso c’è una presenza cospicua di Spagna, California e Cile

Da queste zone provengono anche i vini che sul mercato sono in costante aumento di valore. Se leggi gli indici dell’ultimo anno, puoi avere un quadro chiaro delle aspettative finanziarie rispetto alla produzione di determinati terroir, aziende ed etichette.

Facciamo degli esempi

  • per quanto riguarda la Francia Leroy (Borgogna) è al primo posto della Top100 di Liv-Ex con una performance del +39% rispetto all’anno precedente e 129 per quanto riguarda gli scambi del 2021
  • in Italia, invece, è Sassicaia che si impone sul mercato. Presente da 3 anni nella Top10 della Power 100 di Liv-Ex, quest’anno ha registrato una performance del +19% con un tasso di scambio a 37. 

Numeri in aumento, se si considera anche che dal 2019 al 2020 alcuni vini (soprattutto quelli italiani) hanno aumentato il loro prezzo, in media. del 120%. 

Questi numeri, come si vede, provengono in maggior parte da Liv-Ex. In generale rimanere aggiornati sul mondo del vino da investimento è di fondamentale importanza. Nel prossimo paragrafo vogliamo condividere con te alcune delle migliori risorse.

Le migliori risorse per tenersi aggiornati sul mondo del vino

Vogliamo segnalarti le migliori riviste di settore e piattaforme online che ti saranno utili per capire sempre di più di questo mondo.

Le più importanti riviste che ti consiglio sono: Wine Spectator, Decanter, Wine News, The Wine Advocate e Vinous.

Per quanto riguarda piattaforme online per la valutazione dei vini invece, la più immediata e a portata di tutti è Wine Searcher, che mette a disposizione una versione gratuita e una versione Pro con un abbonamento annuale relativamente economico.

La piattaforma più seria, completa e attendibile rimane sicuramente Liv-Ex, che è considerata la borsa del vino e il punto di riferimento per gli operatori più seri.

Noi di Wine Profit aiutiamo i collezionisti di vino a trovare e ad acquistare anche i vini più prestigiosi, in en primeur e profittevoli.

Il Liv Ex

Liv-Ex è di fatti il punto di riferimento statistico per gli investimenti in vino. Dal sito e dal blog di questa start-up, nata nel 2000 e con 450 professionisti attualmente iscritti, è possibile ricavare i dati per impostare strategie di investimento accurate. 

Liv-Ex mette a disposizione grafici, analisi e rendimenti degli storici dei grandi vini di lusso. È sicuramente più indicata per gli esperti del settore dal momento che l’abbonamento annuale costa quasi 2000€.

Come generare profitti attraverso i vini da investimento

Chiaramente è necessario avere pazienza ed esperienza nel campo. Wine Profit mette a disposizione i suoi professionisti, in modo da personalizzare la strategia in base alle necessità e minimizzare i rischi di questa tipologia di investimento.  

Il fai da te è uno dei pericoli che comunemente vanifica gli sforzi finanziari di investitori inavveduti

Se non conosci il mercato degli investimenti in vino è bene affidarti a mediatori e consulenti che sappiano indicare la via maestra. Basta un dettaglio non calcolato o non considerato per perdere il capitale investito nonostante il mercato dei fine wines risulti stabile e in espansione .

Gli esperti di Wine Profit sono sempre disponibili: dalla chiamata conoscitiva iniziale all’exit e liquidazione finali:  monitorano l’investimento e il mercato, in modo da rendere accessibile e remunerativo il mondo dei fine wines.

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