Investire in vino presenta dei vantaggi sicuri, ma come in ogni investimento possono esserci anche dei rischi. Ciò che possiamo fare, con una strategia professionale e buona preparazione, è prevedere i problemi che si presentano durante il percorso.
Il vino rappresenta uno degli asset di investimento migliori e più performanti degli ultimi anni, con una domanda globale in continua crescita e una produzione tanto limitata quanto di qualità garantita. Circa l’1% dei vini sul mercato possiede le caratteristiche per aumentare di valore nel tempo ed essere definibile come vino da investimento.
Ma qual è il rapporto tra vantaggi e rischi in un investimento in vino?
Vantaggi e opportunità
Il vino pregiato è un bene durevole, con una crescita media del 10% annuo a salire. L’asset in questo caso è in continua diminuzione e a ciclo chiuso, con una evoluzione costante dei prezzi sul mercato. Quest’ultimo, inteso per i vini pregiati, ha una bassissima correlazione al mercato globale dei vini: è importante dall’inizio capire quanto sia esclusivo il bene sul quale investire.
L’asset di investimento in vino è di bassa reperibilità, limitato dalla natura del prodotto e dalle legislazioni, per quanto riguarda la classificazione dei vini di Stato in Stato.
Nonostante i beni ridotti per via della loro qualità, la domanda globale è in costante aumento. Questo comporta delle tempistiche ridotte per la ricerca di beni su cui investire, processo che si riverserà in un investimento di crescita più probabile.
In ultimo, è bene ricordare che l’asset di investimento del vino ha una flessibilità di liquidazione al massimo del suo potenziale, in modo che tu possa decidere liberamente quando e come liquidare le somme ricavate. Ciò comporta un tasso minore di perdita di capitale e probabilità di guadagno maggiori.
Ricapitoliamo i principali vantaggi dell’investimento in vino:
- Zero IVA e accise (grazie al deposito nel nostro magazzino fiscale);
- Zero tasse su eventuali profitti in caso di rivendita delle bottiglia;
- Pieno possesso delle bottiglie di vino;
- Acquisto strategico della collezione quando non è ancora pronta da bere (così da avere bottiglie eccezionali a prezzi ribassati);
- Possibilità di liquidare in qualsiasi momento la tua collezione in toto o in parte;
- Perfette condizioni di conservazione delle bottiglie per consentire il mantenimento – e l’aumento – del loro valore.
Rischi e potenziali svantaggi
Oltre a quello di un invecchiamento non perfetto del vino, a una sua errata conservazione, uno dei rischi principali può essere quello di avere una strategia equivocata, non ben definita e poco flessibile. Succede quando non hai una reale conoscenza del mercato oppure nel momento in cui tu abbia necessità di capitalizzare con poco tempo a disposizione.
Immagina di voler investire in vino per un tempo di ritorno a 5 anni. Per farlo, ti informi in modo sommario fino ad arrivare ai vini Bordeaux, che figurano sempre come i migliori prodotti da collezione, dal guadagno assicurato.
Ne compri una selezione, degna dei migliori chateaux. Sei soddisfatto, perché vedi che le etichette acquistate rientrano tra i mercati che hanno guadagnato 100 punti (standard di punteggio più alto possibile). Li conservi per un periodo di cinque anni ma, al momento dell’exit, il tuo guadagno è pari a zero. Anzi, forse ci hai anche rimesso.
Nonostante il vino non sia stato aperto né alterato, rimasto sempre in condizioni apparentemente favorevoli, il tuo investimento non è andato a buon fine.
Le possibilità possono essere molteplici
L’interesse del mercato verso quella particolare zona vitivinicola, quell’annata o quell’etichetta è scemato per i più svariati motivi e non riusciamo a monetizzare l’investimento. Oppure, comune rischio nel fai da te, non sai come e a chi vendere la nostra collezione:
- Chi ne garantirà il valore e l’autenticità?
- Chi la acquisterà?
- Chi si occuperà del trasporto?
Tutte queste domande devono ovviamente avere una risposta ben prima di definire quali e quante etichette acquistare.
Riepiloghiamo i principali rischi dell’investimento in vino:
- Il fai da te;
- Mancanza di regolamentazione che lascia ampio margine di manovra a società o privati poco competenti, affidabili e senza storico;
- Erronea valutazione del potenziale di un terroir, un’annata, un’etichetta;
- Conservazione non idonea che annulla il valore economico di una collezione di vini pregiati;
- incapacità di liquidare la collezione di bottiglie pregiate in tempi adeguati (c.d. “illiquidità”).
Come evitare che l’investimento non generi ricavi
Magari in un contesto del genere può essere accaduto un evento talmente piccolo da non interessarci: etichetta rovinata per la muffa, tappo di sughero senza elasticità e causa di ossidazione del vino, copertura danneggiata dalle condizioni climatiche in cantina e così via. A questo punto, il nostro Bordeaux ha perso tutto il suo potere di generare un guadagno.
Per evitare che questi esempi diventino realtà il consiglio è sempre di affidarti a mediatori e consulenti esperti del mercato, che possano avere un suggerimento da darti e abbiano sotto controllo il valore della bottiglia. È importante che essi abbiano uno storico di investimenti certificato e consultabile e una rete di acquirenti che ci permetta di realizzare la nostra exit al momento opportuno.
Wine Profit fornisce il suo team di esperti che saprà individuare il prodotto perfetto e la strategia ad hoc per realizzare un investimento profittevole nel tempo.
Selezione delle migliori etichette sul mercato di vini da investimento, contatto costante e conservazione in luoghi adatti sono le features principali per minimizzare i rischi più comuni. Wine Profit inoltre richiede una fee annuale del solo 1% per garantire spazio in magazzino e assicurazione sulla merce pregiata.