La classifica 2021 dei migliori 100 vini pregiati per Liv-Ex esce in anticipo rispetto alle precedenti. Se non lo sai, la Power 100 è una lista che raggruppa i 100 vini che si sono distinti con un punteggio particolare: si calcola su tre parametri principali ed altri secondari. Questi si basano sul prezzo medio dei vini, la quantità di scambio riguardo la “borsa merci” di Liv-Ex, numero di etichette trattate per marchio e così via.
Nonostante il periodo più critico della pandemia pare essere ormai alle spalle, il 2021 non si è liberato dell’inflessione economica derivata. Ricordiamo come nell’analisi del Liv-Ex 2020, vi era un abbassamento delle percentuali di crescita per i grandi vini francesi, seppur in minor parte. Dall’altra parte del confine, invece, l’Italia registrava una crescita rispetto agli anni precedenti e ai vini francesi, portandosi in equilibrio con il mercato.
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Qual è l’andamento attuale?
Nel 2021, il leader in classifica rimane Domaine Leroy, che ha “perso la corona” solo nel 2019. Nel frattempo, la Borgogna sorpassa la regione di Bordeaux, portandosi a 32 vini su 31 della seconda. La Borgogna, inoltre, si certifica anche come una delle regioni più attive in termini di andamento dei prezzi: +17% per i 32 produttori nel 2021, contro un +11% di Bordeaux. Vini tedeschi, italiani e della regione Champagne sono di poco sotto, con andamenti fra il +19% e +21%.
L’italia nella Power 100 del 2021
Le cifre dei vini italiani scendono di poco rispetto al 2020, con 14 vini a fronte dei 17 nella classifica precedente. Tuttavia, i numeri rimangono in crescita in base ai parametri di giudizio: una performance che va al +19% ed in salita, anche e soprattutto per quanto riguarda i prezzi.
Il dato meno incoraggiante è che, a rappresentare l’Italia, nella Top10 della Power 100 c’è soltanto un vino a fronte dei 4 piazzati nel 2020. Al primo posto il solito Sassicaia, che torna ad essere il solo nei dieci migliori, con un piazzamento all’ottavo posto. Menzione d’onore però per il famoso produttore toscano, che si inserisce nella Top10 per il terzo anno consecutivo.
Il secondo degli italiani è Gaja al 19° posto (l’anno scorso terzo, sopra Sassicaia) mentre il terzo è Giacomo Conterno nella sua posizione migliore di sempre, al 23° posto. Subito sotto Massetto al numero 24 che raccoglie un primato venerabile: insieme a Sassicaia e Ornellaia, questa cantina è stata sempre presente in classifica dal 2010 ad oggi. Dieci anni importanti per queste cantine e i relativi investitori.
Dall’altro lato ecco le new entry. Mai comparsi prima d’ora sono le cantine Comm. GB Burlotto, Giuseppe Mascarello, Giuseppe Rinaldi e La Spinetta. Tutti produttori piemontesi, che arrivando ad 8 si dividono la classifica italiana con i 6 toscani. Quintarelli, invece, l’unico fuori dalle due regioni di cui prima, non figura in classifica a fronte di un 95° posto dello scorso anno.
Numeri migliorabili quelli del 2021 ma comunque un anno che ha registrato diversi record. I dati inducono ad un cauto ottimismo.
C’è da dire che, fra i vini italiani, la varietà fra i produttori “vecchi” e “nuovi” è una skill importante per arricchire ulteriormente il mercato. La conferma arriva soprattutto dai territori di produzione, suddivisi nelle due regioni più importanti per grandi vini ricavati. Sarà interessante capire le eventuali riconferme e posizionamenti del prossimo anno.